È nato il National Biodiversity Future Center – NBFC

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È nato il National Biodiversity Future Center – NBFC
È nato il Link identifier #identifier__185781-1National Biodiversity Future Center – NBFC del PNRR. Un Centro che aggrega la ricerca scientifica nazionale di eccellenza e le moderne tecnologie per monitorare, preservare e ripristinare la biodiversità al fine di contrastare l’impatto antropico, gli effetti dei cambiamenti climatici e di supportare i servizi ecosistemici in chiave sostenibile. Il Centro si focalizza sul Mediterraneo, un hotspot di biodiversità al centro del quale è il nostro Paese, ed affronta sfide globali relative alla protezione e al ripristino degli ecosistemi marini, costieri e terrestri italiani.

Il progetto è coordinato dal CNR e formato da oltre 50 partner, selezionati tra Università, Centri di ricerca, Fondazioni e imprese e, tra di essi, il Dipartimento di Scienze dell’Università degli Studi Roma Tre.
È previsto un finanziamento di oltre 320 milioni di euro per i tre anni del progetto, dal 2023 al 2025, e il coinvolgimento di oltre 1.300 ricercatori degli Enti partner. Il NBFC è tra i cinque Centri nazionali per la ricerca previsti dalla componente “Dalla ricerca all’impresa” della Missione “Istruzione e Ricerca” del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), che nasceranno grazie all’investimento di 1,6 miliardi di euro.

Il Dipartimento di Scienze parteciperà allo sviluppo di cinque attività scientifiche che vanno dalla creazione di un database della biodiversità italiana, grazie alla formazione di una nuova generazione di naturalisti tassonomici, alla valutazione e monitoraggio delle specie/comunità a rischio di conservazione a causa dei cambiamenti climatici e all’azione dell’uomo, all’individuazione di specie aliene invasive e dell’impatto che possono avere sulle specie autoctone, al focus sulla conoscenza della biodiversità del suolo e delle acque dolci al fine di massimizzarne la funzione ecologica. Infine, il Dipartimento attuerà l’implementazione di progetti di citizen science per coinvolgere la cittadinanza e le comunità locali in progetti di acquisizione dati e monitoraggio per condividere con tutti il ​​valore simbolico e pratico della biodiversità.
Le cinque attività del Dipartimento sono state sovvenzionate da un importo di 3.500.000,00 euro.
A portarle avanti un team multidisciplinare di ricercatori nel campo della biologia: i docenti Link identifier #identifier__43126-2Thomas Abeli, Link identifier #identifier__12694-3Alicia T. R. Acosta, Link identifier #identifier__69351-4Riccardo Angelini, Link identifier #identifier__111447-5Marco A. Bologna, Link identifier #identifier__90326-6Giulia Caneva, Link identifier #identifier__95263-7Marta Carboni, Link identifier #identifier__197756-8Simona Ceschin, Link identifier #identifier__151865-9Andrea Di Giulio, Link identifier #identifier__41822-10Francesco Imperi, Link identifier #identifier__159179-11Massimiliano Scalici, Link identifier #identifier__136954-12Leonardo Vignoli, Link identifier #identifier__161570-13Daniela Visaggio, Link identifier #identifier__92031-14Paolo Visca.
 
“La perdita di biodiversità è massiccia e per bloccarla è necessario capire come intervenire in situazioni di rischio ambientale, che è l’obiettivo del National Biodiversity Future Center – afferma il prof. Marco A. Bologna, zoologo e referente del progetto per l’Università degli Studi Roma Tre, che continua – è importantissimo che Roma Tre sia stata selezionata e che faccia parte della rete nazionale perché avrà un ruolo primario nella formazione di una nuova generazione di esperti di biodiversità, un patrimonio di ricercatrici e ricercatori che sapranno riconoscere la diversità, studiarla e difenderla. Il NBFC, infatti, porta nuove assunzioni di giovani eccellenze grazie a 5 posti di RTDA, vari assegni di ricerca e borse di studio, nuovi strumenti, missioni sul campo, internazionalizzazione, che favoriranno la ricerca e la didattica anche nel nostro Ateneo”.