La Calunnia di Botticelli Politica, vizi e virtù civili a Firenze nel Rinascimento. Presentazione volume

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La Calunnia di Botticelli Politica, vizi e virtù civili a Firenze nel Rinascimento. Presentazione volume
Giovedì 21 marzo 2024, h 10.00-12.00, presso la Sala del Consiglio, il Dipartimento di Studi Umanistici ospiterà Sara Agnoletto (Ph. D. IUAV, Venezia) e Monica Centanni (IUAV, Venezia), autrici del libro La Calunnia di Botticelli Politica, vizi e virtù civili a Firenze nel Rinascimento (La Grande Officina 2023), che indaga uno dei più celebri dipinti di Botticelli, La Calunnia degli Uffizi, riletto e analizzato alla luce di nuove fonti testuali. Ne scaturisce una inedita e illuminante lettura sul suo significato e il possibile committente.

L'incontro fa parte del ciclo di conferenze per il Link identifier #identifier__175538-1Dottorato in Storia, Territorio e Patrimonio Culturale

Il piccolo e prezioso dipinto di Sandro Botticelli conservato agli Uffizi (62x91 cm) si presenta, sotto diversi rispetti, come un enigma figurato: per la complessità della genesi del soggetto erudito, tratto dalla descrizione del quadro di Apelle di Luciano, e mediato dalle traduzioni di Guarino e di Leon Battista Alberti; per il montaggio e la scelta dei temi dei pannelli che compongono il fondale; per la datazione e le circostanze dell’esecuzione; e, più in generale, per il suo significato complessivo. Dall’inizio del XX secolo si è andata cristallizzando nella critica una costellazione di luoghi comuni: l’interpretazione del dipinto in chiave intima e personale, come atto di rivendicazione, o di protesta o di vendetta, dell’artista contro i suoi detrattori; la lettura dell’opera come espressione della crisi umana e spirituale di Botticelli dopo la morte del Magnifico, nel clima greve della censura savonaroliana; la collocazione cronologica liminare della Calunnia, tra i dipinti di soggetto profano e quelli a tema religioso. Una catena di argomentazioni, non sempre verificate con la dovuta attenzione critica e spesso chiamate a confermarsi l’un l’altra, in una sorta di cortocircuito ermeneutico. L’analisi puntuale dell’opera, del corteo delle figure in primo piano, animate da una forte energia patetica, ai particolari del fondale in cui Botticelli si rivela vero “orefice del dettaglio”, fa emergere una lettura sorprendentemente ricca e articolata. L’artista mette in scena un discorso allegorico-didascalico in una sorta di allestimento concettuale dei temi più rilevanti della riflessione culturale e della propaganda politica contemporanea. In questa luce, la Calunnia si presenta come un’opera-manifesto della temperie politico-culturale del tempo, un condensato delle tensioni e dei conflitti che agitano Firenze tra XV e XVI secolo, ma anche, insieme, un esercizio esemplare della tecnica di Botticelli e della sua poetica. ll volume è l’esito degli studi ventennali delle autrici sul tema, condotti incrociando la strumentazione della metodologia della ricerca storico-artistica, dell’iconologia e della storia della tradizione classica. (quarta di copertina)

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