Martedì 5 marzo 2024 alle ore 14:30, presso il MuSEd, si terrà l'incontro dal titolo "Essere maestre in Italia fra Otto e Novecento" a cura delle prof.sse Carmela Covato e Chiara Meta, per il ciclo "Le scuole di Roma al MuSEd. Percorsi di visita per gli insegnanti di Roma e della Città Metropolitana" - II edizione.
Nella scuola dell’infanzia e nella scuola elementare, ancora oggi, la presenza delle educatrici donne e delle maestre è di gran lunga prevalente rispetto al genere maschile. Bambine e bambini hanno, tutt’oggi, poche possibilità di incontrare a scuola un maestro. La predominanza femminile è un fenomeno molto diffuso ma non per questo va considerato naturale o immutabile. L’equazione fra donne e insegnamento elementare è un fenomeno che si afferma a partire dalla seconda metà dell’Ottocento. Nella scuola pubblica dell’Italia post-unitaria, considerata la ‘levatrice d’Italia’, dopo un’iniziale parità o addirittura prevalenza della presenza maschile, il sorpasso delle maestre avviene a partire dall’anno scolastico 1875-1876. La presenza di un corpo docente prevalentemente femminile non significò, tuttavia, l’affermarsi di un riconoscimento sul piano sociale e simbolico del ruolo della maestra, tutt’altro. Come molte fonti letterarie hanno messo in luce molto efficacemente – su alcune avremo modo di soffermarci – la carriera magistrale fu spesso un destino segnato da sopraffazione e esclusione sociale. Cosa cambia dopo la fine del ventennio dominato dall’esperienza del regime fascista e la rottura rappresentata dalla seconda guerra mondiale? Non c’è dubbio che l’entrata in vigore della Carta costituzionale nel 1948 rappresentò, anche sul piano scolastico, l’affermazione dei principi democratici volti alla costruzione di una scuola “aperta a tutti”, che rappresentasse il veicolo di una nuova e ritrovata mobilità sociale. Tuttavia, come si cercherà di mettere in luce ciò non produsse una immediata trasformazione della mentalità dei docenti e delle docenti, le quali, soprattutto, rimasero ancora e in larga parte ancorate a una mentalità e visione dei rapporti sociali provenienti dal passato. Sarà interessante in questo senso far riferimento, anche per questo periodo storico, ad alcune fonti letterarie capaci di far emergere un fenomeno dalla lunga durata, soprattutto nel vissuto femminile, vale a dire il costante oscillare tra le istanze di emancipazione e il permanere di vincoli interni e esterni che hanno reso travagliato e contraddittorio il consolidarsi di una identità nuova dal punto di vista professionale e sociale. Nella lezione inoltre, proveremo a porci insieme alcune domande significative per rintracciare, nella storia e nella contemporaneità, continuità e rotture rispetto alla vicenda della carriera magistrale. Come, ad esempio, proveremo a capire se e quanto “diventare maestre” sia stata una esperienza di emancipazione e di autonomia, o abbia invece rappresentato accettare un destino educativo considerato a lungo “minore” sul piano sociale e culturale. Come anche proveremo ad indagare se e quanto oggi la scelta di “diventare maestre”, rappresenti, al contrario, un percorso più consapevole sul piano professionale, culturale e sociale. Valuteremo quali possibili modelli educativi veicola oggi la relazione fra le maestre e le bambine e i bambini e il motivo per il quale, ancora oggi, la presenza maschile sia ancora ampiamente marginale. L’incontro odierno intende così ricostruire la storia delle maestre, tra esperienze del passato e quelle rintracciabili nella storia della professione docente nell’Italia repubblicana, evidenziando figure esemplari rintracciabili negli archivi del Museo, nella letteratura (si pensi a Cuore di Edmondo De Amicis); nelle immagini pittoriche e nelle rappresentazioni fotografiche; nelle riviste e nei periodici educativi; nei ricordi, nelle esperienze e nelle testimonianze dei partecipanti e delle partecipanti.
Link identifier #identifier__143676-1Il calendario completo degli appuntamenti.