Giornata di studi ideata e curata da Daphne De Luca
Sala del Consiglio Dipartimento Studi Umanistici
Università Roma Tre – Roma, via Ostiense 234
Nel secondo decennio del XXI secolo numerosi capolavori del pittore urbinate Federico Barocci sono stati posti sotto i riflettori e presentati al grande pubblico in occasione di mostre nazionali e internazionali: “Federico Barocci 1535-1612. L’incanto del colore. Una lezione per due secoli” (2009-2010, Complesso senese di Santa Maria della Scala, a cura di Claudio Pizzorusso e Alessandra Giannotti), “Barocci: brilliance and grace” (2012-2013, Saint Louis Art Museum; 2013, National Gallery, London, a cura di Judith W. Mann, Babette Bohn e Carol Plazzotta), e “Raffaello, Parmigianino, Barocci. Metafore dello sguardo” (2015-2016, Musei Capitolini-Palazzo Caffarelli, Roma, a cura di Marzia Faietti). Inoltre, alcune importanti pubblicazioni hanno fatto luce sul pittore e sul suo entourage, portando alla superficie il nutrito gruppo di artisti che, in qualche modo, ha vissuto l’età di Federico.
La giornata di studi “Barocci in bottega” svoltasi in Urbino nel 2012, a cura di Bonita Cleri, ha consentito – fra le molte tematiche affrontate – di approfondire il rapporto del Maestro con i numerosi “scolari” attivi nella sua prolifica bottega. In tale occasione, sono
stati presentati sia l’intervento di restauro di una copia inedita della Madonna di San Simone sia gli esiti di indagini scientifiche su alcune tele autografe conservate presso Palazzo Ducale in Urbino.
Alcune opere del Maestro, come la Deposizione del Duomo di Perugia, l’Istituzione dell’Eucaristia della chiesa di Santa Maria sopra Minerva, la Visitazione di Santa Maria in Vallicella a Roma e la Fuga di Enea da Troia della Galleria Borghese, sono state sottoposte, negli ultimi anni, a scrupolosi interventi di restauro, spesso corredati da una mirata campagna d’indagini scientifiche.
Le tele raffiguranti la Madonna di San Girolamo della Galleria Palatina a Firenze e la Madonna con Bambino, i Santi Geronzio e Maria Maddalena e i Donatori conservata presso il Pio Sodalizio dei Piceni in Roma e la cui attribuzione è tuttora oggetto di dibattito, sono state studiate in maniera approfondita in occasione di un recente restauro. In particolare, grande attenzione è stata data allo studio del modus operandi del pittore, attraverso l’analisi accurata dell’underdrawing pittorico per individuare eventuali tracce di riporto del disegno preparatorio e per rilevare eventuali modifiche o pentimenti sopraggiunti in corso d’opera.
Lo studio delle “opere di bottega” è proseguito nell’ambito di un progetto di ricerca condiviso fra il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi Roma Tre e le Gallerie Nazionali di Arte Antica di Palazzo Barberini e Corsini.
Cinque tele tradizionalmente attribuite alla bottega del Barocci sono state sottoposte a indagini storico-critiche e tecnico-scientifiche per una migliore definizione del loro ambito di produzione e dei loro autori e per una più approfondita conoscenza dei materiali costitutivi e dei processi compositivi. I dati già raccolti sono in fase di studio ed elaborazione e saranno presentati alla fine della ricerca in corso.
La prima parte della giornata di studi qui proposta ha come finalità di esporre gli interventi di restauro a quali sono stati sottoposti diversi dipinti, presentando in alcuni casi in anteprima i dati raccolti, permettendo agli studiosi di confrontarsi sugli esiti delle indagini scientifiche condotte sulle opere autografe e non.
La seconda parte del convegno è dedicata a nuove letture sul pittore urbinate e alle riflessioni sulla persistenza dell’influsso baroccesco nel territorio marchigiano e a Roma.
Questa giornata di studi rappresenta pertanto un duplice omaggio a Barocci, indagato dal punto di vista dell’eredità lasciata alla civiltà artistica italiana ed europea a partire dal Cinquecento e, per la prima volta, dal punto di vista tecnico e materico, grazie alle mirate campagne d’indagini scientifiche svolte su alcune opere.
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Sulle orme di Federico Barocci. Tecniche pittoriche ed eredità culturale
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