La biblioteca che vorrei. Appuntamento conclusivo

COMUNICATO STAMPA
  • Lunedì 7 ottobre 2024, ore 15.00, Aula Magna del Rettorato (Via Ostiense, 133)
  • Quinto appuntamento del ciclo di eventi “La biblioteca che vorrei” organizzato in occasione dei 30 anni del Sistema Bibliotecario di Ateneo di Roma Tre
Roma, 4 ottobre 2024 - Lunedì 7 ottobre 2024, alle ore 15.30 presso, l’Aula Magna del Rettorato (Via Ostiense 133), si terrà l’appuntamento conclusivo del ciclo “La biblioteca che vorrei” che Roma Tre ha organizzato in occasione dei 30 anni dalla costituzione del Sistema Bibliotecario di Ateneo per immaginare la biblioteca del futuro.
 
L’incontro rappresenta la fine del percorso di costruzione di una visione condivisa delle biblioteche progettata dal Sistema Bibliotecario di Ateneo con la Comunità Accademica, i portatori di interesse e la cittadinanza tutta.  
 
Nei precedenti quattro appuntamenti, studentesse e studenti, docenti, utenti con esigenze specifiche, editori, rappresentanti del mondo della cultura, cittadine e cittadini hanno dialogato tra loro e con il pubblico per costruire una nuova visione della biblioteca. Si è cercato di riflettere insieme sui cambiamenti e le metamorfosi del libro e del luogo in cui è custodito, la biblioteca, ritracciando una linea di continuità tra passato, presente e futuro.
 
L’evento conclusivo si articolerà in quattro momenti in cui i relatori condivideranno le proprie esperienze e riflessioni su: 

·        la biblioteca luogo di confronto e crescita; 
·        la biblioteca ascolta, comunica e valorizza; 
·        la biblioteca spazio sociale, di benessere e di inclusione; 
·        presente e futuro della professione bibliotecaria. 
 
“La Biblioteca che vorrei” è anche il titolo della ricerca elaborata da un gruppo di docenti dell’Ateneo in collaborazione con il Sistema Bibliotecario, nell’ambito del Progetto CHANGES – Cultural Heritage Active Innovation for Sustainable Society finanziato con fondi PNRR, i cui risultati verranno presentati in occasione dell’incontro.
 
L’evento è organizzato con il patrocinio di Associazione italiana biblioteche e Associazione italiana biblioteche Sezione Lazio.
 
Per ulteriori informazioni e calendario completo degli incontri: Link identifier #identifier__84441-1Trentennale Sistema Bibliotecario di Ateneo - Sistema Bibliotecario di Ateneo (uniroma3.it)

Abstract degli interventi
 
Michela Addis
Uno studio sul valore delle biblioteche e sul loro futuro
In occasione del trentennale del proprio Sistema Bibliotecario di Ateneo, l’Università Roma Tre presenta una significativa ricerca su un campione della popolazione di Roma condotta dal Cesmer - Centro di Studi su Mercati e Relazioni Industriali dell’Università di Roma Tre -nell’ambito del Progetto Changes – Cultural Heritage Active Innovation for Sustainable Society finanziato con fondi PNRR. Obiettivo principale della ricerca è esplorare come gli individui, siano essi utenti attuali o potenziali, percepiscono le biblioteche oggi, cosa si aspettano da esse in futuro, e qual è il suo contributo al benessere delle persone. Lo studio mostra il ruolo che la biblioteca svolge non solo in termini di utilità ma anche di appagamento, ed evidenzia come benessere, tecnologia e sociale siano vettori fondamentali del rapporto fra la biblioteca e l’individuo: se il benessere è un possibile attrattore di nuovo pubblico, il digitale svolge un ruolo di amplificatore della fruizione dei servizi della biblioteca e quindi del suo valore percepito, e infine la dimensione sociale permette lo sviluppo di nuovi servizi per evitare la crisi.
I risultati dimostrano che, nonostante l'importanza ancora riconosciuta alle biblioteche come luoghi fisici di studio, vi è una crescente richiesta di digitalizzazione, innovazione dei servizi e maggiore accessibilità. Lo studio intende fornire elementi concreti per orientare le strategie di sviluppo del sistema bibliotecario.
 
Paola Paesano
La biblioteca è un luogo di confronto e crescita se interpreta un ruolo di mediazione, se risponde a ogni esigenza di mediazione: culturale, formativa, sociale, generazionale, istituzionale, politica, di pensiero critico, di incontro tra persone. È spazio pubblico fisico e virtuale, di conoscenza, di ordinamento delle conoscenze, di uso della strumentazione bibliografica di accesso alle informazioni e ai saperi. La sua ricchezza e la sua organizzazione, nel tempo, sono state considerate un tempio, un tesoro, un patrimonio, un servizio, una agorà.
Mai, come negli ultimi anni, essa rileva il valore di bene pubblico, di spazio fisico libero e gratuito, dove risiedere a piacimento, entro certi limiti di orario. Quanto più lunghi sono gli orari di apertura, tanto più la biblioteca aumenta la sua dimensione pubblica, la capacità di accoglienza. Per questo, non c’è maggiore valorizzazione delle biblioteche se non quella di tenerle aperte quanto più a lungo possibile.
Lo spazio pubblico rappresentato dalla biblioteca, e il ruolo di mediazione da essa svolto (vedremo come questa mediazione si realizza) identificano e riconoscono i soggetti dell’interlocuzione, collettivi e individuali.
La biblioteca è luogo di confronto con la sua architettura (storica, monumentale, o contemporanea), con la sua storia e con le sue collezioni. Nel caso delle biblioteche storiche – una realtà di cui l’Italia abbonda – le collezioni sono l’evidenza tangibile della formazione delle idee, della loro circolazione, della loro censura. Le stratificazioni delle raccolte librarie, o di singoli libri possono giacere silenti per anni, per secoli, ma anche riaffiorare e rimescolare le carte dell’interesse di un’epoca.
La biblioteca ha una vocazione universalistica, oggi meglio declinabile nella dimensione locale/globale. Ogni istituzione bibliotecaria che tiene fede al modello fondante - reale e mitico a un tempo – della biblioteca alessandrina, aspira al confronto interculturale e comparativistico delle letterature, delle lingue e delle conoscenze. Esercitarsi all’uso della biblioteca, occuparne lo spazio, penetrarne le profondità e abbracciarne l’articolazione favorisce capacità di orientamento e quindi crescita. 
La biblioteca, come la scuola, è espressione stessa di cittadinanza. Con una differenza che la caratterizza: che la dimensione privata e la pubblica sono strettamente intrecciate; intimità e esposizione di sé allo sguardo altrui combaciano. Nella biblioteca individuo e collettività si osservano reciprocamente, si riconoscono, si appartengono, (anche quando i singoli non ne sono consapevoli). Nel silenzio dello studio e della lettura in pubblico si celebra un rito di cittadinanza attiva, operante e simbolica al tempo stesso. La biblioteca, luogo di cura per eccellenza, offre riparo dalla città, consente di appartarsi, di silenziare il rumore urbano, di rigettare l’eccesso di informazioni spesso subite, e al contempo di vivere nella e della città. È la città stessa che dà luogo alla biblioteca, circoscrivendo al suo interno un’oasi di meditazione e di confronto critico. Al contempo, nello spazio di quell’ hortus conclusus, - sia esso nascosto e labirintico, o sia svettante, separato da pareti di cristallo,
- la città tuttavia pulsa, a portata di mano. Interi mondi rispondono alle sollecitazioni di chi è nelle condizioni di sapere interrogare biblioteca e bibliografia. È migliore un mondo in cui tutti e tutte fossero in grado o venissero messi in grado di dialogare con i testi, selezionarli, interrogarli.
 
Maria Teresa Loiudice
la biblioteca come spazio fisico e digitale per il dialogo accademico, strumento di inclusività e di accessibilità, di crescita intellettuale e di autonomia nello studio, così come di sviluppo dell’autonomia nel ricercare fonti e testi necessari. Il discorso sottolineerà poi la garanzia di accesso a risorse di qualità, ed evidenzierà il ruolo della biblioteca nella conservazione e diffusione del sapere. Il discorso terminerà trattando del ruolo degli studenti nel futuro della biblioteca. 
 
Matilde Greco
Biblioteca come luogo di confronto e crescita personale degli studenti. Come questi luoghi influiscono e determinano non solo il nostro percorso accademico ma anche la nostra crescita personale e culturale.
 
Anna Busa
La Biblioteca come ecosistema interattivo, hub di connessione e centro di innovazione-aggregazione culturale. 
La biblioteca è un ecosistema interattivo, un hub di connessione e un centro di innovazione culturale. Sempre di più un interlocutore attivo, capace di adattarsi e rispondere alle mutevoli aspettative dei suoi pubblici (studenti, ricercatori, docenti, studiosi, …) utilizzando strumenti innovativi e tecnologie emergenti per creare interazioni personalizzate e significative.
 
Luisa Marquardt
L’intervento sul tema “La biblioteca ascolta, comunica e valorizza” intende proporre alcune riflessioni sull'evoluzione del ruolo delle biblioteche accademiche nel sostenere la comunità di riferimento nelle attività di insegnamento, apprendimento e ricerca; in particolare si sofferma sull’importanza dell’ascolto dei bisogni degli utenti e sulla necessità di una comunicazione efficace; su come migliorare l'esperienza accademica, favorire l'apprendimento permanente, garantire la sostenibilità e miglioramenti orientati al futuro. Grazie alla loro capacità di ascolto le biblioteche accademiche possono essere istituzioni dinamiche, reattive/proattive; attraverso la capacità di comunicazione, possono costruire relazioni più forti nella comunità accademica (ma anche in quella territoriale); mediante il continuo miglioramento possono assicurare uno sviluppo dei loro spazi, servizi, risorse e attività capace di soddisfare i bisogni dell’utenza.
 
Riccardo Roselli
La nostra idea di biblioteca nella Biblioteca Lateranense
Un unico grande spazio dilatato e compresso, un "vuoto" che accoglie un percorso cielo-terra che connette le zone compresse dell'archivio, lungo il quale si dilatano gli spazi di lettura, in un continuum spaziale inondato di luce omogenea. Uno spazio immediatamente accessibile in cui struttura e arredo si coniugano accogliendo, con linguaggio essenziale, le funzioni dello "studiare", declinate nelle mille sfumature della contemporaneità, e del "conservare", in cui i libri a vista diventano torre libraria, architettura.
 
Maddalena Battaggia
Bibliotecari, benessere e stato di salute della professione bibliotecaria
Quale è lo stato di salute della professione bibliotecaria? Quanto lo stato di salute della professione bibliotecaria incide, e inciderà, sulla salute del servizio bibliotecario e delle biblioteche? Quale contributo può dare la comunità professionale alla professione stessa e al suo futuro? L’intervento intende riflettere su queste domande, senza l’ambizione di restituire risposte esaustive, ma con la volontà di condividere alcune considerazioni. Queste considerazioni scaturiscono dall’analisi di testimonianze di bibliotecari e di “storie di lavoro” raccolte negli ultimi anni attraverso l’attività di ricerca applicata. Si è convinti infatti che per leggere la complessità della professione bibliotecaria è indispensabile conoscere e comprendere la prospettiva, lo sguardo e il punto di vista di coloro che garantiscono l'esistenza stessa delle biblioteche e del servizio, i bibliotecari.
 
Sara Belli
Le biblioteche secondo noi
Il professionista al centro della professione: non si può parlare di biblioteche e di professione bibliotecaria senza avere attenzione per chi la professione la esercita.
L’occasione di onorare i 30 anni del Sistema Bibliotecario di Ateneo di Roma Tre può e deve diventare l’occasione di analizzare e valutare quanto è stato costruito fino ad oggi, per riconfermare saldamente i principi che ci hanno condotto fino a qui ma anche per ripensare e riprogettare la nostra attività al fine di mantenere un alto livello di professionalità.
Attraverso le riflessioni elaborate dalla comunità dei bibliotecari di Roma Tre nella sua pluralità proveremo a rappresentarne l’idea di biblioteca, a partire dalle esigenze del presente fino ad arrivare alle sfide e agli obiettivi del futuro attraverso un rinnovato senso di cooperazione, condivisione e responsabilità.
 
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